Qualcuno una volta disse:
"Vorrei avere una porta USB nel cervello per collegarmi a un computer e trasferire in tempo reale ciò che ho in mente."
Ecco, ci siamo quasi.
Con l’esplosione di strumenti come Sora (OpenAI), Runway Veo3, Krea, Luma AI, Pika e altri, l'atto creativo si sta progressivamente liberando dai vincoli tecnici, e trasformando la produzione video in qualcosa di molto più accessibile, diretto, istintivo.
Il concetto che si sta concretizzando sotto i nostri occhi è filosofico prima ancora che tecnologico: rendere possibile per chiunque dare forma visiva a un’idea, con la stessa immediatezza con cui si pronuncia una frase.
Oggi, basta un prompt. Domani, forse, solo un pensiero.
Finora solo uno – lasciatemi la provocazione – è riuscito a creare con questa semplicità: Dio, quando ha dato un corpo all’uomo. Una macchina biologica perfetta che utilizziamo ogni giorno senza sapere esattamente come.
Ora proviamo a fare lo stesso con il linguaggio audiovisivo: rendere naturale la creazione di immagini in movimento. Ridurre il gap tra ciò che pensiamo e ciò che mostriamo.
Ma cosa significa tutto questo per chi lavora con le immagini?
Per chi crea contenuti, lavora nel cinema, nei VFX o nella post-produzione, si apre un orizzonte di possibilità:
Le fasi di pre-produzione e concept cambiano forma. Si può visualizzare un'idea in modo cinematografico in poche ore, senza troupe né location.
I piccoli studi o creatori indipendenti hanno ora accesso a strumenti che permettono loro di competere visivamente, anche senza budget elevati.
Le major stanno già osservando da vicino questi ambienti, cercando talenti che sappiano raccontare storie attraverso prototipi visivi generativi, proof-of-concept che valgono più di mille presentazioni PowerPoint.
Il risultato? Una nuova era in cui chi ha davvero qualcosa da dire potrà farlo senza le limitazioni del passato, anche sul piano visivo.
Un’opportunità concreta per farsi notare, costruire, proporre, e magari anche vendere la propria idea visiva a chi cerca la prossima storia da produrre.
Questa tecnologia non è solo uno strumento.
È una porta.
E la domanda ora è: cosa farai passare da lì dentro?
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