“Prompt engineer, quel mestiere immortale… durato quanto uno Yogurt fuori dal frigo.”

Pubblicato il 23 maggio 2025 alle ore 12:07
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Siamo ancora qui. Un’altra settimana, un altro corso. Dopo l’entusiasmo per Runway, poi Krea, poi Pika, poi Sora, ora è il momento di Veo 3. Tutti titoli brillanti, trailer spettacolari, promesse da capogiro. E inevitabilmente, ecco spuntare l’ennesimo “corso definitivo” su come diventare un AI Director in 5 giorni, produrre un corto da Oscar in 3 clic, o peggio ancora guadagnare 5.000€ al mese con l’AI generativa video.

Lo capisco, davvero. Anche io, che lavoro da anni nel settore degli effetti visivi, mi sono ritrovato di colpo a riaprire i cassetti della mia scrivania "virtuale", dove avevo archiviato soggetti, bozze di sceneggiature, idee per cortometraggi e serie. Progetti che, fino a ieri, sembravano troppo costosi o troppo complessi da produrre, oggi improvvisamente… sembrano fattibili. Non perfetti, certo, ma abbastanza convincenti da essere presentati a un festival, proiettati in sala o addirittura usati per cercare fondi veri.

Ma torniamo al punto: perché NON dovresti comprare l’ennesimo corso?

 

  • 1. Il fermento è troppo alto, e gli standard non esistono (ancora)

    Il settore dell’AI video sta cambiando a una velocità ridicola. I workflow evolvono ogni settimana. Le interfacce cambiano, le feature vengono aggiunte, tolte, spostate. Oggi impari un processo, domani è obsoleto. In questo contesto, un corso basato su “workflow personali” o, peggio, su quello che è già disponibile gratis nelle guide ufficiali, è un investimento a fondo perduto.

    2. Non esistono ancora pipeline stabili

    Chi lavora negli effetti visivi sa bene cosa significa una pipeline: un flusso di lavoro preciso, definito, affidabile. Oggi per lavorare nel cinema o nella pubblicità esistono ruoli chiari: 3D Artist con Maya, FX Artist con Houdini, Compositor con Nuke. Le competenze richieste sono codificate. Con l’AI generativa, invece, siamo ancora nella fase della sperimentazione artigianale. Nessuno sa ancora quale sarà lo standard vero, e lo “AI Director” non è (ancora) una professione.

    3. Stai pagando per qualcosa che puoi sperimentare gratis

    La verità? Se vuoi davvero capire come funziona Veo, Pika o Runway… usali. Scarica, prova, sbaglia. Prendi un tuo progetto e portalo fino in fondo. Le piattaforme stesse ti danno tutorial, esempi, supporto. Non hai bisogno di qualcuno che ti “rivenda” quei contenuti con un packaging brillante.

    4. Investi nelle basi, non nell’ultimo tool

    Ciò che non diventa obsoleto è la teoria. La conoscenza delle basi della produzione video: come funziona una camera, cosa fa una lente, come si illumina una scena, come si racconta per immagini, come si costruisce una narrazione. Queste competenze non cambiano con l’ultima release di un software. Anzi: più la tecnologia si semplifica, più queste competenze diventano l’unica vera differenza tra un lavoro banale e un’opera che emoziona.

In sintesi:

Non sei in ritardo. Non sei fuori mercato se non compri l’ennesimo corso su “Come diventare AI Filmmaker con Veo3”. Sei, anzi, nel posto perfetto per imparare davvero: osservare, capire, sperimentare, fallire, migliorare.

Perché oggi siamo tutti un po’ come ingegneri in Ferrari: a disposizione abbiamo motori potentissimi, ma se non conosciamo la meccanica, la fisica, il design… non andremo lontano.

E tu, cosa vuoi costruire davvero?

Per ulteriori dettagli, visita il sito ufficiale di deepmind.google/ o segui l’azienda sui principali canali social

https://deepmind.google/models/veo/

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